Il mese di Novembre è un mese dedicato ai nostri cari che ci hanno preceduto nell’incontro con Nostro Signore, si celebrano messe di suffragio, si portano fiori sulle tombe per testimoniare al mondo il nostro perenne ricordo,sono pratiche che fanno sentire vivo il legame che esiste tra noi e i nostri cari.
Anche Don Bosco insegnava ai suoi giovani il rispetto per i morti, tanto che li portava lui stesso a visitare il Cimitero nel giorno dei defunti; a questo proposito c’è un episodio che viene ricordato nella sua biografia, rileggiamolo insieme:
“Nel giorno dei morti, Don Bosco aveva portato tutti i ragazzi dell’Oratorio festivo a visitare il cimitero e a pregare. Per quando fossero tornati, aveva promesso le castagne cotte. Ne aveva fatte comprare tre grossi sacchi.
Mamma Margherita però non aveva capito le sue intenzioni e ne aveva fatto cuocere soltanto tre o quattro chili.
Giuseppe Buzzetti, il giovanissimo “economo”, arrivato a casa prima degli altri, vide la faccenda e disse: -Don Bosco ci resterà male. Bisogna avvertirlo subito. Ma nel trambusto del ritorno di tutta la truppa affamata, Buzzetti non riuscì a spiegarsi. Don Bosco prese dalle sue mani la piccola cesta e cominciò a distribuire le castagne con il grosso mestolo bucherellato.
Nella baraonda Buzzetti gli gridava :
– Non così! Non ne abbiamo per tutti!
– Ma ce ne sono tre sacchi in cucina.
– No, queste sole, queste sole!-, cercava di dirgli Buzzetti mentre i ragazzi urlavano e premevano a ondate.
Don Bosco rimase interdetto.
– Io però le ho promesse a tutti. Continuiamo così fin quando ce ne sarà.
Continuò a distribuirne un mestolo colmo a ciascuno. Buzzetti guardava nervoso le poche manciate rimaste in fondo al cesto, e la fila che sembrava sempre più lunga. Qualcuno cominciò a guardare insieme a lui. A un tratto si fece quasi silenzio. Centinaia di occhi fissavano sgranati quel cesto che non si svuotava mai…
Bastarono per tutti. E forse per la prima volta, quella sera, i ragazzi con le mani piene di povere castagne gridarono:”Don Bosco è un santo!”.
( Teresio Bosco-Don Bosco- Ed. LDC)